L'intraprendenza dei chieresi, la coincidenza
e l'esigenza del mercato fecero il resto. Era un periodo
che qualsiasi nuovo genere di tessuto aveva un riscontro
positivo. La richiesta era tale che un meccanico ciclista,
spronato da un imprenditore altrettanto lungimirante,
decise di copiarne i movimenti e riprodurne un prototipo
che ebbe un successo insperato. Non si conosce il numero
di quante macchine furono prodotte, ma si sa che andavano
a ruba e che venivano pagate anticipatamente per averne
il vantaggio e la precedenza nella consegna.
Il meccanico, Giuseppe Elia, aveva un
piccolo negozio in piazza Angelo Mosso angolo via S.
Carlo. Uomo dotato di un'intelligenza non comune trasformò
la sua "boita" trasferendosi prima in via
Martiri della libertà, poi con un nuovo stabilimento
all'inizio della strada di Valle Ceppi. I locali esistono
ancora oggi, ceduti a terzi con lavorazioni meccaniche
differenti.
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